CONOSCERE E ADORARE IL VOLTO SANTO
PRESENTAZIONE
"Conosci la medaglia del Volto Santo di Gesù"? Davanti alla mia stupefatta ignoranza mi si offrì;
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quindici anni fa, una bella medaglietta
dorata con il Volto di Gesù con la scritta: "ILLUMINA, DOMINE,
VULTUM TUUM SUPER NOS" (Illuminaci col tuo Volto o Signore) e sul
retro l'ostia Santa con la scritta: "MANE NOBISCUM DOMINE" (Rimani
con noi, Signore). Fu così che incominciai ad interessarmi della
immagine del Sacro Volto. Dopo tanti anni quale non fu la mia sorpresa
al sentirmi chiedere, da una persona conosciuta qualche mese fa, di "dare
un'occhiata" ad un opuscolo contenente varie notizie e preghiere
sul S. Volto di Gesù Cristo.Una "sorpresa" che subito
capii essere "dono" anche perché la persona che aveva
con tanto amore fatto il lavoro di "raccolta", circa un anno
fa ricevette un messaggio da parte di Gesù che le chiedeva
di aiutarlo nel diffondere la conoscenza dell'opera di riparazione al
Suo Santo Volto. Quest'anima che da anni diffondeva già l'amore
e la riparazione per le sofferenze di Gesù nell'orto del Gethsemani;
era completamente ignara di una devozione al Sacro Volto, che risale a
molti secoli fa, e si diede attorno per saperne di più. Qualcuno
leggendo si chiederà il "perché" questo particolare
amore al Volto di Cristo"? E' semplicissimo - Se amiamo una
persona che cosa balza alla nostra mente pensandola? Il volto. Il volto
è la somma della personalità: qualità, carattere,
virtù e manchevolezze di un uomo.
Ecco perché nel rapporto con il divino la
nostra mente e il nostro cuore vanno al volto di Gesù, tramandatoci
dalla Sindone e dal Velo della Veronica. E' il Volto che migliaia e migliaia
di ebrei di duemila anni fa guardarono con ammirazione e amore, oppure
con invidia ed odio (vedi i farisei) e che diffondeva pace e forza,
dolcezza e coraggio ai grandi e sorrisi tenerissimi ai piccoli. E' il
Volto che, dal bacio traditore di Giuda fino all'ultimo respiro sulla
Croce, emanò amore, pietà e perdono agli uomini d'allora
e di oggi. E' il Volto di Dio fatto Uomo accarezzato da Maria e baciato
dai bambini che festosi e chiassosi l'attorniavano. E' il Volto che, grondante
di sangue e incrostato di sputi e di polvere, tumefatto e contuso,
fu amato da Sua Madre, venerato dalla Veronica, dalle pie donne e dal
discepolo Giovanni. E' il Volto che, da una statua o da un quadro guarda noi, uomini del ventesimo secolo, e parlando con gli occhi ci ripete: vi amo! Vi amo e vi chiedo di consolarmi, perché consolando Me istantaneamente scenda in voi la Mia Consolazione. Un Sacerdote
GESU'AD UN'ANIMA: 14/2/87
"La Mia gioia sia nel tuo cuore figlio. Vivi nella gioia amorosa della riparazione! Sforzati di aiutarMi in tutti i modi nell'opera di riparazione affinché possa Io riparare i difetti e le manchevolezze della tua anima. Oh figlio, in questo tempo in cui le Mie creature si rivolgono con INDIFFERENZA alla Croce, con INDIFFERENZA al Mio Sangue, con INDIFFERENZA profonda al Mio Cuore acceso d'amore per loro CIIIEDO A TE di unirti nell'opera di riparazione del VOLTO MIO, affinché possa IO STAMPARE NEL TUO CUORE L'IMMAGINE MIA ED IL PADRE GUARDARTI ATTRAVERSO IL MIO VOLTO.
E' vero! Poiché ogni anima che è tersa e lavata nel Mio Sangue diventa come un velo bianco e immacolato. E in essa, tramite l'amore, deterge il Mio Volto sputato e disprezzato. Così IO IMPRIMO in loro i Miei lineamenti Divini, così si stampa nell'anima PER SEMPRE l'impronta del Suo Signore e Maestro ed IL PADRE GUARDERA' ETERNAMENTE QUELL’ANIMA ATTRAVERSO IL MIO VOLTO. MI CONSOLA TANTO, figlio, QUANDO TU MI VIENI A TROVARE NELUORTO DELGETHSEMANI NELLA PROFONDA SOLITUDINE DI CHI AMA.
Quanta freddezza! Quanto buio! Quanto buio interiore in questa notte del Gethsemani che iniziò in quel giovedì e che si concluderà all'ultimo giorno del giudizio. Quanto è fredda questa notte! Non c'è nemmeno la luna in cielo che rischiari un pò le tenebre, poiché l'uomo ha amato le tenebre. E la luna? La luna è Maria! E' Lei che rischiara per riflesso la nostra notte, ma le tenebre sono fitte e profonde. Oh dunque figlio!
QUANDO TU MI VIENI A TROVARE NEL GETHSEMANI TROVI ME AFFLITTO E ABBANDONATO ALLA PIU' TRISTE SCONSOLAZIONE. Oh figlio, VORREI CHE TANTE ANIME VENISSERO A CONSOLARMI E INVECE SONO POCHISSIME QUELLE A CUI E' DATA QUESTA PARTICOLARE GIOIA. Grazie, dico Io a te! Io, figlio, capisci? Perché ti amo! Ti amo grandemente! Ti dico Grazie! Grazie per tutto quello che fai! Grazie per l'amore verso il tuo Signore! Grazie per quando Mi guardi con amore!
ED ORA FIGLIO, CERCA DI DIFFONDERE L’OPERA DELLA RIPARAZIONE COSI' CHE TU POSSA ESSERE UNA DI QUELLE ANIME CHE DETERGONO IL MIO VOLTO DALLE INGRATITUDINI DEI CUORI UMANI.
Viva in te sempre la Mia pace, la vera pace. Cioè il sapere di essere amato! Cioè il sapere di possedermi nell'intimo del tuo cuore. Ti benedico figlio e il tuo Signore e Maestro è dinanzi a te per guidare i tuoi passi, verso di te per proteggerti da ogni male, è dietro te per custodirti dalle insidie del maligno. Ti benedico nel nome del Padre, nel nome Mio e dello Spirito Santo.Gesù ha chiesto di diffondere e far conoscere come vuole che sia onorato il Suo Santo Volto tramite "un amico del Gethsemani" che da anni si prodiga per far meditare e propagare la devozione della SS. Passione del Gethsemani e fa capire come gli sia tanto gradita la veglia di riparazione nella notte tra il giovedì e il venerdì. E' lo stesso "Volto" delle sofferenze spirituali di Gesù che ha sudato sangue per i nostri peccati facendo Sue tutte le nostre colpe. S. VOLTO e GETHSEMANI: il dolore e l'annientamento di un Uomo-Dio.
Chi sono gli "Amici del Gethsemani?"
1) - Che cosa era, che cosa fu, per
Gesù, Signore e Fratello nostro divino, il Gethsemani (almeno nell'ultima
parte della sua vita). Fu un luogo di RITIRO e di ORAZIONE; fu il luogo
della sua indicibile AGONIA.
2) - Gli "AMICI del GETHSEMANI"
sono dunque gli amici di Gesù che pregano, che si ritirano
lontano dal tumulto del giorno e dal (pur necessario) rapporto con gli
uomini per "consolidare" nella contemplazione amorosa e
nel "FIAT!" l'unione col PADRE, nello SPIRITO SANTO.
3) - Gli "AMICI del GETHSEMANI"
sono gli amici di Gesù che agonizza “fatto peccato (come
scrive S. Paolo) per la salvezza degli uomini, poiché Gesù
- come scrive Pascal – è in agonia sino alla fine del mondo”.
Perciò sono coloro che accettano - sotto l'impulso dello Spirito
Santo e dietro il materno invito di MARIA (che potremo chiamare la "VERGINE
del GETHSEMANI") - di produrre in sé stessi il desiderio cristico
di unione con DIO mediante il "fiat" dell'orazione, e il "fiat"
della sofferenza.
4) Per essere "Amici del Gethsemani"
bisogna dunque (prima e insieme) camminare con decisione sulla via della
salvezza ("Cosa devo fare per avere la "vita eterna?" -
Osserva i COMANDAMENTI") e camminare con abbandono sulla via della
santità, senza tentennamenti né compromessi col male.
Il santo è colui che ascolta l'invito di DIO e che dice "SI"
qualsiasi cosa accada.
5) Gli "Amici del Gethsemani"
devono essere i "piccoli" di cui scrive la Bibbia. Essi sanno
di avere tanto spesso dormito accanto al Signore che agonizzava; essi
sanno di aver tanto spesso... "russato" accanto a GESU'
che sudava Sangue, tremendamente solo.
6) Gli "Amici del Gethsemani"
devono dunque comunicare con Gesù per gli uomini, per tutti gli
uomini deturpati dal peccato o straziati dalla sofferenza e dalla disperazione.
"A vantaggio degli uomini", secondo il dono di Dio, nel
proprio umile vaso di creta.
7) - Gli "Amici del Gethsemani",
sono quindi figli della CHIESA, devoti al "Dolce CRISTO in terra",
attenti alla voce del Vescovo, docili alle indicazioni dei Concilii. SALDI
nella FEDE - CONSOLIDATI dalla SPERANZA - DOCILI alla CARITA' (che è
dono) essi sono TESTIMONI di CRISTO nel mondo, rocce salde fra i flutti
tempestosi della storia umana. Lo SPIRITO
va loro insegnando "quello che vi è nell'uomo"; essi
conoscono il loro nemico (satana, il mondo, la carne); resi piccoli
dall'esperienza del peccato o da una gratuita liberazione da esso sanno
COMPATIRE i fratelli.
8) Incamminati verso il REGNO di DIO
(che è già fra noi), gli "Amici del Gethsemani"
attendono con pazienza e impegno ai doveri quotidiani che per
lo più sono sempre umili e piccoli. Ognuno di essi, secondo
il proprio "dovere di stato", lavora insieme all'EVANGELIZZAZIONE
e alla promozione umana, secondo il desiderio del PAPA (vedi "Evangelii
Nuntiandi"). Ma vigila attentamente
contro la dissipazione, contro l'edonismo, contro la faziosità"
contro il disorientamento, contro il "COMPROMESSO
col mondo", soprattutto.
9) Gli "Amici del Gethsemani"
sono devoti a MARIA, Madre di Gesù e Madre della Chiesa, cui una
spada ha trapassato l'anima e che era vigilante accanto al suo FIGLIO-DIO
e che tuttora stende la sua materna protezione sulla Comunità dei
redentì.
10) - PROTETTORI CELESTI per gli "AMICI
del GETHSEMANI" sono i TRE ARCANGELI: MICHELE - RAFFAELE - GABRIELE,
che si offrono come loro "Protettori parficolari" presso
il TRONO di DIO.
- S. MICHELE li difenderà dagli assalti
di Satana, ottenendo loro il dono della FORTEZZA e la virtù
della FEDE. - S. RAFFAELE li guiderà
nelle difficoltà e otterrà loro i doni della SCIENZA e del
CONSIGLIO con la virtù della SPERANZA. -
S. GABRIELE li illuminerà intorno alla "PAROLA di DIO"
con il dono dell'INTELLETTO facendoli crescere nella virtù della
CARITA' con la "SAPIENZA".
11) Che devono fare gli "Amici
del Gethsemani?"
- Cooperare alla REDENZIONE: "Completare
- come dice S. Paolo - ciò che manca alla Passione di Cristo",
giungendo anche, se DIO vuole e dà grazia, all'agonia del corpo;
all'agonia dell'anima, all'agonia del cuore. ACCETTARE
di ESPIARE per le umane iniquità - sempre secondo la Volontà
e il dono di DIO - in umile coscienza della propria condizione di
peccatori, sino a CONDIVIDERE l'amara SOLITUDINE di GESU' che prega
nel GETHSEMANI. AIUTARE GESU' che soffre
e ama per la redenzione delle anime, imitando il Cireneo, che portò,
per un tratto, la CROCE di Gesù.
12) - Gli "AMICI del GETHSEMANI"
si impegnano a DIGIUNARE ogni venerdì, la sera a pane e acqua,
o saltando addirittura la cena. - Il venerdì
alle ore tre sosteranno per qualche minuto accanto a Gesù che muore
attingendo il suo SANGUE PREZIOSISSIMO, e distribuendolo per quanti
stanno morendo, soffrono, sono tentati, ecc.
13) - Gli "AMICI del GETHSEMANI"
nella loro VEGLIA RIPARATRICE NOTTURNA (dal giovedì al venerdì)
hanno soprattutto l'intenzione di RIPARARE PER TUTTI I SACRILEGI
che si commettono contro GESU' EUCARESTIA e per ottenere la CONVERSIONE
dei profanatori dell'Eucarestia e di quanti si CONFESSANO sacrilegamente.
PAROLE DI GESU'
"Nel Gethsemani conobbi i
peccati dì tutti gli uomini. Fui fatto quindi: ladro, assassino,
adultero, bugiardo, sacrilego, bestemmiatore, calunniatore e ribelle al
Padre che invece ho sempre amato. Io, puro, ho risposto al Padre come
se fossi macchiato di tutte le impurità. Ed in questo, appunto
è consistito il Mio sudare sangue: nel contrasto del Mio amore
per il padre e la Sua volontà che voleva addossarmi tutto il marciume
dei Miei fratelli. Ma ho obbedito, sino alla fine ho obbedito e per amore
di tutti mi sono ricoperto di ogni macchia, pur di fare il volere di Mio
Padre e salvarvi dalla perdizione eterna.Nessuno crederà che molto
più soffrii allora anziché sulla Croce, pur tanto e tanto
dolorosa, perché chiaramente ed insistentemente Mi fu mostrato
che i peccati di tutti erano fatti Miei ed Io dovevo risponderne per ciascuno.
Sicché Io, innocente, ho
risposto al padre come se fossi veramente colpevole di disonestà.
Considera, perciò, quante agonie più che mortali ho
avuto in quella notte e, credimi, nessuno poteva alleggerirmi di tali
spasimi, perché, anzi, vedevo che ognuno di voi si è adoperato
per rendermi crudelissima la morte che ad ogni attimo Mi veniva data
per le offese di cui ho pagato interamente il riscatto.
Più di quanto l'uomo può
capire ed oltre ogni immaginazione, provai in Me stesso abbandono, dolore
e morte. Nessuna grandezza maggiore potete attribuirmi che questa: essere
divenuto centro, bersaglio di tutte le colpe vostre. Immensamente
conobbi il peso delle offese che al Padre Mio furono e sarebbero state
fatte. La Mia Divinità, avendo preso per suo proprio strumento
la Mia Umanità, Mi partecipava la bruttezza che nasconde la
ribellione e la conseguente disubbidienza, trasformando il tutto in gemiti
e martini nell'Anima e nel Corpo.
Ma un solo istante sarebbe bastato,
un solo Mio sospiro avrebbe potuto operare la Redenzione per la quale
ero stato inviato; eppure moltiplicai questi sospiri, prolungai il Mio
vivere quaggiù, perché Sapienza e Amore così volevano.
Giunto, però alla fine volli come intensificare in Me stesso ogni
genere di patimenti: vidi tutto ciò che dovevo redimere e che tutto
Mi era addossato come cose Mie. Fù lì, nell'Orto, il culmine
del dolore e Uomo quale Io volli essere, fui atterrato, sopraffatto, fisicamente
distrutto. Venne l'Angelo Mio e mi ristorò mostrandomi le
pene che altre Mie creature fedeli avrebbero sofferto per questo
Mio soffrire; non gloria Mi fu mostrata ma amore, compassione, unione.
Ecco come ripresi animo, ecco come diedi a Me stesso sollievo e forza.
Pianto e lotta, sangue e vittoria, ho portato agli uomini, ingrati ed
immemori, per quella notte di grande sconforto.
Fu notte di redenzione, in cui
Mi sostituii ad ogni peccatore e ne presi ogni colpa, ma, oltre a ciò
volli racchiudere anche le pene tutte degli uomini e soffrirne intensamente.
Miei cari, il Gethsemani è un mare senza confinì, un
oceano in carità nel quale ogni persona, ogni colpa, ogni dolore
venne sommerso ed Io sentii realmente: non in via immaginaria, tutta
la gravezza che nel mondo sarebbe discesa.
Amore per il Padre, amore per gli
uomini, Mi fecero vittima volontaria. Se uno di voi avesse potuto vederMi,
sarebbe morto di spavento per il solo aspetto fisico che avevo preso.
Poiché non trattavasi di un solo tipo di pena, non si trattava
di un solo anelito, ma di mille, milioni di aneliti tutti compressi in
Me. Io fui capace di abbracciare ogni vostra colpa e tutte le vostre sofferenze.
Io solo sono stato capace di sentire, dico sentire, tutte le vostre pene,
perché io ero voi e oi eravate Me.
Notte di tragedia, notte oscura
per la Mia Anima che inoltravasì titubante fra gli ulivi del Gethsemani.
Il Padre Mi preparava l'Altare sul quale Io, Sua Vittima, dovevo essere
Immolato. Io dovevo prendere le colpe degli altri e Colui che Mi aveva
mandato, attendeva quella notte per dare agli uomini la misura del Suo
Amore, col sacrificio totale di Me, Suo figlio e Sua Prima Creatura.
Laggiù fra gli ulivi del Gethsemani, il peccato degli uomini
ebbe sconfitta definitiva perché fu in quel luogo che Io Mi immolai
e vinsi.
E' vero che sarebbe bastato un
solo sospiro nel mondo per dar redenzione a tutti, ma è anche vero
che un'opera è completa quando raggiunge il culmine voluto,
come dire che, essendo stabilito che Io pagassi per tutti sottoponendomi
alle umiliazioni della Passione, soltanto con la Immolazione potevasi
raggiungere lo scopo voluto dal Padre.
Difatti, il merito fu infinito
in Me, qualsiasi cosa Io facessi, tuttavia la volontà Divina voleva
la Mia umiliazione sotto la Sua potente mano, a titolo di completamento
della Sua e Mia opera: perciò col Gethsemani si adempì la
prima parte di tale volontà e la parte principalissima. Lentamente,
quasi privo di forze, ero giunto ai piedi di quell'altare sul quale il
Mio Sacrificio stava per iniziarsi e consumarsi.Che notte fu quella! Quale
angoscia, nel Mio cuore, al pensiero, alla visione terrificante dei peccati
degli uomini! Ero la Luce e non vedevo che tenebre; ero il Fuoco e non
sentivo che gelo; ero l'Amore e non sentivo che il disamore; ero
il Bene e non sentivo che il male; ero la Gioia e non avevo che tristezza,
ero Dio e Mi vedevo un verme, ero il Cristo, l'unto del Padre e Mi vedevo
lordo e ributtante, ero la Dolcezza e non sentivo che amarezza; ero il
Giudice e subivo la condanna, la vostra condanna; ero il Santo, ma venivo
trattato come il massimo peccatore; ero Gesù, ma sentivo chiamarMi
soltanto con nomi di vitupero da satana; ero la vittima volontaria, però
la Mia stessa natura umana Mi faceva sentire tremore e debolezza
e chiedeva l'allontanamento di tutta la sofferenza in cui trovavasi; sì,
ero l'Uomo di tutti i dolori cui era sfuggita la gioia della donazione
di Me stesso che avevo fatto con trasporto tutto Divino. E tutte queste
cose, perché? Ve l'ho già detto: Io ero voi, perché
voi dovete divenire Me. La Mia Passione... Oh! che abisso di amarezze
ha racchiuso! E come è lontano chi crede di conoscerla soltanto
perché pensa alle sofferenze del Mio Corpo! Guardate al Gethsemani,
guardatemi disfatto nell'Orto e unitevi a Me. Torno oggi a voi per ricordarvi
di guardare bene il Mio viso triste, di considerare meglio il Mio sudore
di Sangue...
Non vi interessa molto questa Passione
sconosciuta? Non vi pare che merito più considerazione, migliore
attenzione? Anime Mie care! Tornate al Gethsemani, tornate con me
nel buio, nel dolore, nella compassione, nell' amore doloroso! E tu, come
ti trovi ora? Intendi, dunque, che ti faccio simile a Me? Posa anche tu
le tue ginocchia sulla terra del tuo sacrificio e dì con Me: Padre,
se è possibile, allontana da me questo calice: però non
si faccia la mia, ma la Tua volontà. E quanto avrai detto con intima
convinzione "fiat", allora cesserà tutto e sarai rinnovato
nel Mio Amore. Guardate al Gethsemani, guardatemi disfatto, nell'orto
e unitevi a Me!' Quanto a Me il soffrire che fu, ora Mi sarà dolcissimo
se vi metterete nella considerazione delle Mie pene. Non temete di entrare
con Me nel Gethsemani: Entrate e vedete. Se poi, vi parteciperò
sensibili angosce e solitudini, ritenetele Miei veri doni e non vi
smarrite, ma con Me dite: Padre, non la mia volontà, ma la Tua
si faccia! Pregatemi, perché voglio sia conosciuto come ho amato
tutti voi in quell'ora di abbandono e di tristezza senza nome.
(dal libro: Anonimo del XX secolo - Parole di cielo - in 3 volumi - 7 ediz.) Per richieste di libri e di pagelline da diffondere: tel. 0721.860753 - Casella postale 28 - 61032 FANO (PU)
LE PROMESSE DI GESU'
Dal mio Cuore sempre partono voci
di amore che invadono le anime, le scaldano e, a volte, le bruciano...
E' la voce del Cuore mio che si propaga e raggiunge anche quelli che non
vogliono sentirmi e che, perciò, non si accorgono di me. Ma a tutti
parlo interiormente, a tutti mando la mia voce, perché tutti amo.
Chi conosce la legge dell'amore non si meraviglia se Io insisto a
dire che non posso non picchiare alle porte di quelli che mi resistono
e che il rifiuto che spesso ne ottengo mi costringe - per così
dire - a ripetere il richiamo, l'invito, l'offerta.
Ora, queste mie voci tutte calde
d'amore, che partono dal Cuore mio, che altro sono se non l'amorosa
volontà di un Dio amante che vuole salvare? Ma so assai bene che
i miei inviti disinteressati non giovano a tanti e che i pochi che li
accettano devono anche essi fare notevoli sforzi per accogliermi. Ebbene
voglio dimostrarmi generoso (quasi che finora non lo fossi stato) e lo
fo dandovi una preziosa gemma dell'amore mio per testimonianza dell'affetto
sincero che Io nutro per tutti. Così, ho deciso di aprire una diga
per lasciar passare il fiume di grazia che il mio cuore non può
contenere più.
Ed ecco cosa offro a tutti in cambio
di un pò d'amore: remissione di tutte le colpe e certezza
di salvezza in punto dì morte a chi pensa, una volta al giorno,
almeno, alle pene che provai nell'Orto del Gethsemani; contrizione perfetta
e duratura a chi faccia celebrare una messa in onore di quelle stesse
pene; riuscita nelle faccende spirituali a coloro che inculcheranno agli
altri l'amore alle pene dolorosissime del mio Gethsemani. Infine,
per dimostrarvi che voglio proprio rompere una diga del mio Cuore e darvi
un fiume di grazia, Io prometto a chi si farà promotore della devozione
al mio Gethsemani queste altre tre cose: vittoria completa e definitiva
nella maggiore tentazione cui è soggetto; potere diretto di liberare
anime dal Purgatorio; grande luce per compiere la mia volontà.
Tutti questi doni miei Io farò con certezza
a quelli che faranno le cose che ho dette, con amore e compassione
per la mia spaventosa agonia del Gethsemani.
(agosto del 1963)
vùoi unirti alle ANIME CONSOLATRICI di Gesù agonizzante nell'orto del Gethsemani? Dai la tua adesione a: "GLI AMICI DEL GETHSEMANI"
Lungo Castellano Sisto V0, 56 - Tel. 0736.251214 - 63100 ASCOLI PICENO
PREGHIERA A GESU' AGONIZZANTE NEL GETHSEMANI
O Gesù, che nell'eccesso
del tuo amore e per vincere la durezza dei nostri cuori, doni tante grazie
a chi medita e propaga la devozione della tua SS. Passione del Gethsemani,
ti prego di voler disporre il cuore e l'anima mia a pensare spesso alla
tua amarissima Agonia nell'Orto, per compatirti e unirmi a te il
più possibile.
Gesù benedetto, che sopportasti
in quella notte il peso di tutte le nostre colpe e che per esse hai pagato
completamente, fammi il grandissimo dono di una perfetta contrizione per
le mie numerose colpe che ti fecero sudare sangue.
Gesù benedetto, per la tua
fortissima lotta del Gethsemani, dammi di poter riportare completa e definitiva
vittoria nelle tentazioni e specialmente in quella cui vado maggiormente
soggetto.
O Gesù appassionato, per
le ansie, i timori e le sconosciute ma intensissime pene che hai sofferto
nella notte in cui fosti tradito, dammi una grande luce per compiere la
tua volontà e fammi pensare e ripensare all'enorme sforzo e alla
impressionante lotta che vittoriosamente sostenesti per fare non la tua
ma la volontà del Padre.
Sii benedetto, o Gesù, per
l'agonia e le lacrime che versasti in quella notte santissima. Sii benedetto,
o Gesù, per il sudore di sangue che avesti e per le angoscie mortali
che provasti nella più agghiacciante solitudine che mai uomo
potrà concepire. Sii benedetto, o Gesù dolcissimo ma immensamente
amareggiato, per la preghiera umanissima e divinissima che sgorgò
dal tuo Cuore agonizzante nella notte dell'ingratitudine e del tradimento.
Eterno Padre, ti offro tutte le
Sante Messe passate, presenti e future unito a Gesù agonizzante
nell'Orto degli ulivi. Santissima Trinità,
fa che si diffonda nel mondo la conoscenza e l'amore per la S.S. Passione
del Gethsemani. Fà, o Gesù,
che tutti coloro che ti amano, vedendoti crocefisso, ricordino anche le
inaudite pene tue nell'Orto e, seguendo il tuo esempio, imparino
a ben pregare, combattere e vincere per poterti poi glorificare eternamente
in cielo. Così sia.
23.XI. 1963
Con approvazione ecclesiastica + Macario, Véscovo di Fahriano
LE PROMESSE DI GESU' ai devoti del Suo Santo volto
1° - "PER L’IMPRONTA DELLA MIA UMANITÀ LE LORO ANIME SARANNO
PENETRATE DA VIVIDA LUCE SULLA
MIA DIVINITÀ IN MODO CHE, PER LA SOMIGLIANZA DEL MIO VOLTO, SPLENDERANNO
PIÙ DEGLI ALTRI NELL’ETERNITÀ".
(Santa Geltrude, Libro IV Cap. VII)
2° - Santa Matilde, chiedeva
al Signore che coloro i quali celebravano la memoria del dolce Suo Volto,
non andassero privi dell'amabile Sua compagnia, ebbe in risposta:
"NON UNO DI ESSI ANDRÀ DA ME DIVISO".
(Santa Matilde, Libro 1 - Della grazia
spirituale - Cap. XII)
3° - "NOSTRO SIGNORE",
dice Suor Maria Saint-Pierre: MI HA PROMESSO D'IMPRIMERE, NELLE ANIME
DI COLORO CHE ONORERANNO IL SANTISSIMO
SUO VOLTO, I TRATTI DELLA SUA DIVINA SOMIGLIANZA".
(21 gennaio 1844)
4° - "PER IL SANTO MIO
VOLTO OPERERETE PRODIGI". (27 ottobre 1845)
5° - "PER IL SANTO MIO VOLTO
OTTERRETE LA SALVEZZA DI MOLTI PECCATORI:
PER L'OFFERTA DEL MIO VOLTO NULLA VI SARÀ RIFIUTATO.OH
SE SAPESTE QUANTO IL MIO VOLTO SIA GRADITO AL PADRE MIO! (22 novembre
1846)
6° - "COME IN UN REGNO TUTTO
SI ACQUISTA CON UNA MONETA,SULLA QUALE SIA
IMPRESSA LEFFIGE DEL PRINCIPE, COSÌ CON LA PREZIOSA MONETA
DELLA SANTA MIA UMANITÀ, CIOÈ COL MIO VOLTO ADORABILE, VOI
OTTERRETE NEL REGNO DEI CIELI QUANTO VI AGGRADA". (29 ottobre 1845)
7° - "TUTTI COLORO CHE ONORERANNO
IL SANTO MIO VOLTO IN SPIRITO DI RIPARAZIONE,
FARANNO CON CIO’ L’OPERA MEDESIMA DELLA VERONICA".
(27 ottobre 1845)
8° - "SECONDO LA PREMURA
CHE PORRETE NEL RESTAURARE LE MIE SEMBIANZE SFIGURATE DAI BESTEMMIATORI,
IO AVRÒ CURA DELLE SEMBIANZE DELL’ANIMA VOSTRA, SVISATA DAL
PECCATO: VI RISTABILIRÀ LA MIA IMMAGINE E LA RENDERÒ COSÌ
BELLA COME ERA QUANDO USCÌ DAL FONTE BATTESIMALE". (3
novembre 1845)
9° - "IO DIFENDERÒ
INNANZI AL PADRE MIO LA CAUSA DI TUTTI COLORO,
CHE MERCÉ L'OPERA DI RIPARAZIONE, SIA CON PREGHIERE, SIA CON
PAROLE, SIA CON ISCRITTO DIFENDERANNO LA MIA CAUSA, IN MORTE ASCIUGHERÒ
LA FACCIA DELLA LORO ANIMA, TERGENDONE LE MACCHIE DEL PECCATO RIDANDOLE
LA SUA PRIMITIVA BELLEZZA". (12 marzo 1846)
Le ingiunse inoltre di scrivere queste promesse:
dichiarando che, qualora le tenesse segrete e non ne parlasse, commetterebbe
un’ingiustizia, (Sua vita, Cap. XX, p. 246). A così tante lusinghiere promesse chi non si darà tutto al servizio del Santo Volto di N.S. Gesù Cristo? Del resto a dimostrare l'efficacia di questa devozione basterebbe leggere i miracoli senza numero operati dal Servo di Dio Leone Dupont e che tuttora si operano al maggior incremento della medesima non solo in Francia, ma in Italia ed in ogni parte del mondo.
IL SANTO VOLTO
E' nota l'antichissima tradizione, orma fissata nella sesta stazione della Via Crucis, di quella pia donna di nome Veronica che, vedendo Gesù in mezzo al lugubre corteo salire stentatamente verso il Calvario oppresso dalla pesante Croce, e, osservando il Suo Volto livido, sfigurato dai colpi, tutto coperto di polvere, di sputi, di sudore, di ferite e di sangue, dallo sguardo dolorosamente triste, si commuove, s'intenerisce, ne sente viva pietà e subito pensa e vuole recare un po' di conforto al Suo Divin Maestro.
Istintivamente, in un attimo, con intrepido coraggio s'inoltra, si confonde con quella folla forsennata, sfida il furore dei soldati, si avvicina a Gesù, gli si prostra innanzi e poi, con gesto delicato, per meglio esprimerGli tutto il suo amore e la sua compassione, asciuga il Volto della Vittima Divina.
Gesù gradisce quel gesto. La ringrazia con dolce sguardo e la premia imprimendo le meste Sue sembianze in quel candido lino. La donna portò con se, come ricordo, il S. Volto impresso miracolosamente in quel sudario, che ora si venera a Roma, in S. Pietro.
Gesù stesso ci invita a fermare il nostro sguardo compassionevole sul Suo Santo Volto, così villanamente e crudelmente oltraggiato nella Sua Passione. Perché, mentre non volle aver sollievo in nessuna parte del Suo Corpo, dispose che una donna Gli tergesse il Volto: Veronica, col quale passò alla storia. Ricorderà per sempre la generosità di quest'anima riparatrice e insegnerà quanto Gesù desideri che sia Adorato e Onorato il Suo Divin Volto. Quel Volto che continua ad essere coperto di sputi e di lordure dalle infernali bocche dei bestemmiatori.
La devozione al Volto Santo si propone in modo particolare: l'Adorazione al Vostro fisico di Gesù Cristo, quale è stato nella Sua vita terrena, nella Sua Passione e attualmente nella Sua vita di gloria in Cielo. La riparazione di tutti i peccati del mondo di tutti i tempi: l'adempimento personale di quello che manca alla Passione di Cristo. Il Santo Volto è quel Gesù che fu Uomo gioia infinita del Padre. Pane fatto corpo, vino fatto Sangue. E' Gesù di tutti. Mio e tuo.
Di chi lo ama e di chi lo odia, di chi è nella gioia e di chi è nel dolore. Perché quelli che soffrono portano in sé Gesù e la Sua Croce e portano nel loro volto il Volto stesso di Gesù. Proprio quel Gesù che è stato, è e sarà moltiplicato in ogni Eucarestia dei tempi, e che, Unico mi guarda adesso dal Cielo e mi ama, desiderando di vedere, nel nostro volto, la Sua Immagine.
Il Santo Volto è Gesù: il Redentore Gesù che si imprime e si rivela nella Santa Sindone. Si imprime col sudore e col sangue, con gli sputi e con gli aromi. Rivela le trafitture delle mani, dei piedi e del costato. Rivela numerati i colpi della flagellazione. Rivela sulla nuca, i rivoli di sangue della coronazione di spine. Rivela sulla spalla i segni del pesante legno della Croce. Rivela il pudore delle Sue braccia incrociate e, dal fondo dei secoli, rivela il suo Volto Santo... Fronte segnata dal sangue, occhi chiusi, naso colpito, guance gonfie, labbra serrate, barba strappata, capelli inzuppati di sangue. Fissare gli occhi in quel Volto è come vederlo ancora tradito con un bacio, legato con funi, percosso, schiaffeggiato, velato, coperto di sputi e d'insulti senza nome.
Gesù rivela nel Suo Volto Santo il Volto del Padre, perché chi vede Lui vede il Padre. Il Santo Volto è il Segno di ogni dolore del Figlio dell'Uomo: Figlio di Dio e Figlio di Maria.
GESÙ CRISTO
Descritto da un contemporaneo
Lettera di Publio Lentulo, Governatore della Giudea (antecessore di Pilato), nella quale si descrivono le fattezze di Gesù Cristo all'Imperatore di Roma, tradotta dal latino originale che si conserva dai Signori Cesarini di Roma.
Ho inteso, o Cesare, che desideri
sapere quanto ora ti narro: essendo qui un uomo, il quale vive di grandi
virtù chiamato Gesù Cristo, dalla gente è detto profeta
ed i suoi discepoli lo tengono per divino e dicono, che egli è
figlio di Dio Creatore del cielo e della terra, e di tutte le cose che
in essa si trovano e son fatte. In verità, o Cesare, ogni giorno
si sentono cose meravigliose di questo Cristo: risuscita morti, e
sana gli infermi con una sola parola. Uomo di giusta statura, è
molto bello di aspetto; ED HA MAESTA' NEL VOLTO, e quelli che lo mirano
sono forzati ad amarlo e temerlo.
Ha i capelli di color della nocciola
ben matura, sono distesi sino alle orecchie e dalle orecchie sino alle
spalle sono di color della terra, ma più risplendenti.Ha
nel mezzo della fronte in testa il crin spartito ad usanza dei Nazareni,
IL VOLTO SENZA RUGA, O MACCHIA, accompagnato da un colore modesto. Le
narici e le labbra non possono da alcuno essere riprese con ragione: la
barba è spessa ed a somiglianza dei capelli, non molto lunga, ma
spartita per mezzo.
Il suo mirare è molto spaventoso
e grave: ha gli occhi come i raggi del sole e nessuno può guardarlo
fisso per lo splendore; e quando ammonisce, si fa amare, ed è allegro
con gravità. Dicono che nessuno l'ha veduto mai ridere, ma
bensì piangere. Ha le mani e le braccia molto belle, nella conversazione
contenta molti ma si vede di rado: e quando vi si trova, è molto
modesto all'aspetto, e nella presenza è il più bell'uomo
che si possa immaginare; tutto simile alla madre la quale è la
più giovane che siasi mai vista in queste parti.
Però se la Maestà
tua, o Cesare, desidera di vederlo come negli avvisi passati mi scrivesti,
fammelo sapere, che non mancherò subito di mandartelo. Di lettere
fa stupire la città di Gerusalemme. Egli non ha studiato giammai
con alcun, eppure sa tutte le scienze, cammina scalzo, senza cosa alcuna
in testa; molti ne ridono in vederlo, ma in presenza sua nel parlare con
lui tremano e stupiscono.
Dicono che un tal uomo non è
stato mai veduto, né inteso in queste parti. In verità secondo
mi dicono gli ebrei non si è sentito mai di tali consigli, di così
grande dottrina, come insegna questo Cristo e molti dei Giudei lo tengono
per divino e lo credono; e molti altri me lo querelano con dire che
è contro la Maestà tua, o Cesare. Si dice di non aver mai
fatto dispiacere ad alcuna persona, ma sì bene tutti quelli
che lo conoscono che l'hanno provato dicono di aver ricevuto
benefizi e sanità.
Però alla Maestà
tua, o Cesare, alla tua obbedienza sono prontissimo: quando mi comandi
sarà eseguito. Vale. Da Gerusalemme
Indizione settima, luna undicesima, Della Maestà tua fedelissimo
e obbedientissimo. Publio Lentulo Governatore
della Giudea
La lettera è talmente chiara
che non ha bisogno di alcun commento. Ma voglio solo far notare,
che dopo averla letta, siamo pervasi da una dolcezza infinita poiché
la figura di Gesù balza evidente da questi pochi righi e sembra
quasi di vederlo innanzi a noi; anzi sì, lo vediamo, lo sentiamo
ed auspichiamo di essere travolti nel vortice del suo infinito amore
per annullarci in "LUI".
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